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Binucci suona la carica per la delegazione umbra al torneo internazionale di Conegliano Veneto

Il judo umbro si fa onore alla “Zoppas Arena” di Conegliano Veneto. Nella prima tappa del Gran Prix Junior e Senior (la serie A del judo) i judoka umbri hanno fatto vedere un ottimo tasso tecnico scalando le posizioni alte delle classifiche. Il migliore è stato lo spellano Alessandro Binucci, secondo nella categoria degli 81kg. Binucci ha conquistato l’argento vincendo 5 incontri. Bella prova anche per il compagno di club Filippo Battistoni, quinto nei pesi massimi. Sugli scudi anche Federica De Iovanna de “I Poeti del Judo” settima nei 52kg. Il resto della delegazione umbra era rappresentato da Marco Dionisi (Judo Kdk Gubbio), Mirco Vigna, Leonardo Scarpanti, Calisti Jasmin (Polisportiva Yamashita), Nicolas Colombini (Guazzaroni Terni), Michele Damiani, Alfonso Argenio, Giacomo Fiorucci (Kdk Spello), Francesco Brachelente e Matteo Lascialfari (Kdk Fratta). Proprio gli umbertidesi Brachelente e Lascialfari, con i piazzamenti di sabato, hanno ottenuto il diritto a partecipare alle gare di Coppa Europa. L’ International Trophy città di Vittorio Veneto è una tra le gare più prestigiose e partecipate del panorama judoistico internazionale con più di 2000 iscritti di 18 diverse nazionalità in rappresentanza di 300 club italiani e stranieri. Anche nella categoria Master (over 30) i colori umbri sono stati ben rappresentati grazie a Dario Dionisi e Oscar Niccacci, entrambi terzi classificati rispettivamente nelle categorie dei 73kg e +100kg.

Massimo Mancini è Campione d'Italia

Sabato pomeriggio a Lido di Ostia l'atleta del Kodokan Samurai Spello è salito sul gradino più alto del podio nella categoria dei -90kg. Una scalata inarrestabile frutto delle capacità e della determinazione del giovane spellano che non ha dato scampo ai suoi avversari. Mancini, allenato dai fratelli Giulio e Giuseppe Famà, dopo aver vinto i primi tre incontri per Ippon (l'equivalente del k.o. nella boxe) ha affrontato in finale l’ostico Lucci di Prato. L'incontro equilibrato e combattuto ha avuto una svolta negli ultimi 20 secondi quando la classe di Mancini ha avuto la meglio sulla fatica e sul forte avversario toscano. Prima del suono della campanella Massimo ha messo ha segno uno yuko, un punto fondamentale che gli ha regalato l'oro. Dopo il bronzo dello scorso anno, e il primo posto nella ranking nazionale, il titolo di Campione d'Italia gli apre le porte per un posto da titolare in nazionale e già l’8 marzo Massimo dovrà difendere i colori azzurri a Zagabria in un prima tappa ranking europeo. "E’ un bellissimo sogno – dice il neo campione italiano - per il quale devo ringraziare i compagni di squadra del KDK Spello dove mi alleno per cinque volte alla settimana. Vorrei ricordare anche i maestri che mi hanno trasmesso la passione per questo stupenda disciplina sportiva, Fiocchetti e Nardone e soprattutto la mia famiglia e mio padre che tutti i giorni mi accompagna a Spello per allenarmi". Non c’è che dire, quella di Mancini è la dimostrazione che una forte motivazione non può impedire di scalare montagne insormontabili. Oltre all’oro, e alla convocazione in nazionale è giunto anche il passaggio al grado di cintura nera secondo dan. Un sabato da ricordare quello del 23 febbraio, anche per l’ottima prestazione dei altri cinque samurai del Kodokan Spello: Alfonso Argenio, Andrea Biasin, Michele Damiani, Filippo Battistoni e Alessandro Binucci che hanno riportato piazzamenti di rilievo al 40° Torneo Internazionale di Barcellona.

I fratelli Mancini concedono il bis

Dopo la cintura nera di Massimo Mancini anche la sorella Silvia, classe 1993, ottiene la cintura più prestigiosa. Al terzo tentativo, Silvia Mancini ha centrato l’ambito obiettivo piazzandosi al 7° posto nella classifica finale dei 78 kg agli italiani juniores svoltisi domenica 24 febbraio ad Andria. La spellana ha affrontato con determinazione la gara ed ha dimostrato che un po’ di allenamento in più gli avrebbe probabilmente permesso di salire su un gradino del podio. Purtroppo, problemi di studio, frequenta la facoltà di ingegneria a Perugia insieme al compagno di squadra Juri Medici, e di distanza, vive a Terni, gli impediscono di frequentare con più assiduità la palestra di Spello. Grande soddisfazione per il tecnico Giulio Famà come sempre a bordo tappeto che da subito ha creduto nelle capacità dell’atleta umbra. "Devo ringraziare, innanzitutto la mia famiglia – ci dice la giovane judoka - che mi ha sostenuto, anche economicamente e che mi ha seguito fino ad Andria per tifare per me. In secondo luogo vorrei ringraziare tutti i ragazzi di Spello, che mi hanno messo in condizione di preparare una difficile trasferta, ed infine il mio maestro, Giulio Famà, al quale sono già molto affezionata e che ha creduto in me". Un ottimo inizio anno, che in solo due settimane ha portato una ventata di allegria e di successi nella squadra di Spello, riuscendo in un’impresa incredibile, due cinture nere nella stessa famiglia ed una medaglia di bronzo, quella di Massimo (quest’ultimo potrà avvalersi dei consigli del campione d’Europa, Francesco Lepre, c.n. 6° dan, responsabile delle squadre agonistiche del club del M° Giuseppe Famà). Il bottino di Andria poteva essere anche maggiore se non ci metteva lo zampino il diavolo dei sorteggi impossibili che non hanno certo favorito i samurai di Spello. Al primo turno, Michael Balzana ha vinto contro il siciliano Pappalardo, più volte medagliato agli italiani, per poi perdere contro il bronzo europeo, il napoletano Di Loreto. Nell’incontro di recupero Balzana non riesce a superare il titolato atleta di Torino, Schiavina. Nulla da fare per Giacomo Gramaccioni e Juri Medici, entrambi messi fuori al primo turno dai rispettivi campionati d’Italia.