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Matteo Celesti difenderà i colori del Kodokan Spello all'European Judo Open di Ostia

L'appuntamento del 18 e 19 febbraio è uno di quelli che contano nel panorama mondiale dei tornei di qualificazione olimpica: al PalaPellicone gli atleti di punta (olimpionici in testa) tenteranno di guadagnare punti pesanti ai fini della scalata dei primi posti del Ranking mondiale. L'atleta della Polizia penitenziaria, in forza alle Fiamme Azzurre di Roma fino al dicembre 2016, ha fatto ritorno nelle file della squadra dei fratelli Famà dopo aver difeso per circa dieci anni il prestigioso gruppo sportivo militare. Matteo è riuscito a piazzarsi ai piedi del podio nella finale degli italiani assoluti tenutasi a Ostia sabato 4 febbraio, e dopo aver vinto quattro incontri e averne persi due, disputando sei incontri al massimo delle sue energie, è riuscito a raggiungere il quinto posto della classifica: una vera e proprio cavalcata costata tanti sacrifici e tanto sudore, nella quale Matteo ha affrontato atleti titolati e agguerriti. La notizia della convocazione in nazionale è giunta inaspettata, un riconoscimento comunque che premia una carriera sempre ai vertici della classifica nazionale: Ad onr del vero, i tecnici del team azzurro sono rimasti favorevolmente impressionati dalla grinta e dalla determinazione di questo esperto judoka, tanto da volerlo schierare con la squadra azzurra nella kermesse mondiale di Ostia. Intanto, Matteo ha preso seriamente l'impegno di Ostia, preparandosi con assiduità e scrupolo come lui sa fare, e sta affilando le unghie per ben figurare alla gara di Coppa Europa.

Ogni Promessa è debito

"Ogni promessa è debito", recita un vecchio adagio, ed il piccolo Suarez ha mantenuto fede al suo impegno. Il giovane atleta spellano ha rispettato il pronostico che lo dava per protagonista al recente campionato italiano cadetti svoltosi sabato 6 aprile ad Ostia, ottenendo una meritatissima medaglia d’argento nella categoria 50 kg. Jordy Suarez Pino, appena 14 anni, classe esordienti, è riuscito ad imporsi in una difficile categoria portando a casa un risultato importante in una gara riservata alla classe cadetti. Sotto la guida del lottatore di lungo corso, George Mosquera Ruiz, il giovane atleta della scuola dei fratelli Famà, ha collezionato un successo che lo proietta ai vertici nazionali. Visto il brillante risultato è lecito attendersi anche una convocazione dalla squadra nazionale. La stoffa del campione ce l’ha e lo ha dimostrato. Jordy è già proiettato mentalmente verso il prossimo appuntamento di sabato 20 aprile ad Ostia, dove si disputerà il campionato italiano cadetti di greco romana. “Sono consapevole dell’importanza del risultato – ha detto il giovane lottatore - ma sono convinto di poter migliorare, mi sto divertendo a fare la lotta, gli allenamenti sono intensi e faticosi, ma a me non dispiace sudare e lavorare duramente sul tappeto”. Buona la prestazione del cugino Fernando Lenin Mosquera, che ha affrontato alla pari il campione italiano ed il terzo classificato, senza subire grossi svantaggi. Il Kodokan Spello è sempre è più protagonista nella disciplina della lotta e i successi ottenuti dimostrano la serietà e l’impegno profuso in questo sport.

Grande impresa per il piccolo lottatore

Grande impresa per il piccolo lottatore di Spello Jordy Suarez Pino che ai recenti italiani di greco romana si è fatto strada fino a raggiungere la quinta piazza. Una condotta di gara esemplare, quella del giovane lottatore allenato dal tecnico Paolo Iannetti e di George Mosquera Ruiz, che gli ha permesso di arrivare ad un passo dal podio. Sabato 16 marzo, al Palafijlkam di Ostia, Jordy si è confrontato alla pari contro avversari molto tenaci. Al primo turno cede solo al terzo tempo, perdendo per un misero punto. Nei recuperi Jordy sconfigge ben due lottatori prima di giungere alla finalina per il terzo posto: un incontro che prende subito una piega favorevole per lo spellano, che vince il primo tempo per 10 a 5, controlla agevolmente il secondo round fino a pochi secondi dalla fine, quando un errore incredibile viene sfruttato dal rivale che lo schiena e gli soffia la medaglia di bronzo. Peccato, perché tutto lasciava sperare in un esito positivo, ma l’umbro ha dimostrato di avere tutte le potenzialità per diventare un grande lottatore anche nella greco romana, uno stile molto difficile. Jordy ha gareggiato nella categoria dei 53 kg, seguito a bordo tappeto da Michele Damiani, più volte medagliato ai campionati di classe. Adesso l’appuntamento è per le finali del campionato italiano cadetti di aprile, dove Jordy ha promesso una sorpresa e, per questo, si sta allenando duramente. Nulla da fare, invece, per Carletto Kallchista e Klevis Zeneli, troppo giovani e ancora inesperti, ma motivati da tanto entusiasmo.

Inizio con il Botto

Inizio con il botto per i samurai dei fratelli Giulio e Giuseppe Famà: Un bronzo pesante per il giovane Massimo Mancini, classe 1997, ai recenti campionati italiani cadetti svoltisi sabato 9 febbraio a Ostia. Un bronzo che "regala" l’ambita cintura nera a soli quindici anni. Prima di lui, solo Leonardo Pascucci era riuscito in questa impresa ed anche Leonardo era risultato terzo classificato in una categoria pesante: "Speriamo che sia di buon auspicio e che Massimo possa eguagliare e superare i risultati ottenuti da Pascucci - ci dice il tecnico Giulio Famà -, di sicuro ha ottenuto un risultato eclatante ed insperato fino a pochi giorni prima dei campionati, considerato che la sua partecipazione era in discussione, a causa di un intervento al ginocchio che lo ha tenuto fermo per oltre un mese. Un successo che ha fortemente voluto e per il quale Massimo ha fatto e fa enormi sacrifici tutti i giorni per venire ad allenarsi a Spello: Massimo vive e studia a Terni, ma la distanza non lo ferma. Una volontà di ferro, pochi atleti si sacrificherebbero come fa lui". Ma per tornare al pomeriggio di sabato (una gara iniziata alle 9,30 e finita alle 22,15), il 90 kg spellano ha vinto ben 5 incontri e ne ha perso solo uno contro Pozzi, il pluricampione d’Italia. Lo score parla di tre incontri vinti per ippon in piedi, uno a terra ed uno per Waza-ari nella finale per il terzo posto, questo il bilancio conclusivo, che la dice lunga sulla determinazione e la potenzialità del giovane Mancini. Una cavalcata fino al gradino più basso del podio, quella di Massimo, effettuata sotto gli occhi del padre (ex atleta d’interesse nazionale), visibilmente emozionato ed orgoglioso. Massimo ha esaltato i compagni di squadra che lo hanno sostenuto fino alla finale, che si è tenuta alle 22 circa. "Non riesco a credere a quello che ho fatto – ha affermato il giovane campione del Kodokan Spello - non mi sembra vero di essere riuscito a vincere la medaglia, una medaglia che sognavo da tempo ma che dopo l’infortunio mi sembrava irraggiungibile". Massimo non è nuovo ad imprese di questo tipo, già bronzo ai nazionali del 2011 e vincitore del Trofeo Italia, sempre nel 2011, ha partecipato con la nazionale a vari tornei in Italia e all’estero ed il suo obiettivo dichiarato è quello di approdare ad una olimpiade, il sogno di tutti i judoka. Per il momento si gode questo meritato successo con i suoi genitori e gli amici del Kodokan Spello, dopo aver ricevuto i complimenti del M° Nicola Moraci, tecnico del judo Frascati, dove Massimo si è allenato spesso, e dal Presidente della Fijlkam Umbria M° Giuseppe Famà. Sempre in casa Spello meritano gli onori della cronaca Jordy Suarez uscito con onore al secondo turno e Lenin Fernando Mosquera, che in gara non riesce ancora ad esprimersi al meglio.