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La Lettera

Quello del judo umbro è stato un quadriennio olimpico senza precedenti con successi provenienti da tutte le categorie: giovanili e seniores, maschili e femminili. Quattro anni in cui la piccola Umbria è diventata grande anche grazie ad una persona: Giulio Famà, Ct della squadra regionale che non ama l’attenzione dei riflettori ma che assieme ai suoi ragazzi ha raggiunto vette che sembravano inaccessibili. “Il quadriennio olimpico è ormai alle spalle – afferma il Commissario Tecnico Famà - e i recenti articoli apparsi sui giornali locali non aiutano a comprendere l’enormità dei sacrifici affrontati dalle società dell’Umbria e dai loro tecnici. Mi preme, per ovviare alle troppe dimenticanze e alle inspiegabili omissioni emerse in questi giorni evidenziare la reale situazione dei valori in campo e dare il giusto peso all’effettivo lavoro svolto. Quale Commissario Tecnico Regionale ho avuto il merito di aver coinvolto in questa avventura insegnanti di grande spessore morale. Penso ai maestri Celestino Magnini, tecnico di lungo corso della blasonata società di Ripabianca, e Dario Dionisi, il quale è riuscito a condurre gli atleti del Kodokan Gubbio ai vertici del judo nazionale (basti ricordare Bianchini e Fiorucci, vincitori nel 2012 del Trofeo Italia, senza dimenticare il figlio Marco, ottimo argento ai campionati italiani). Non si potrà tacere l’ottimo lavoro svolto da Leonardo Perini e Mirco Diarena, responsabili della squadra agonistica maggiore: Leonardo (per tutti il Coach) ha conquistato con la simpatia e la disponibilità l’affetto dell’intera squadra regionale, ed è anche il maestro di una società storica dell’Umbria nella quale si sono formati atleti come Daniele Sciabola (bronzo alla Coppa Italia 2012), e Giacomo Mellone, (bronzo agli italiani juniores 2012). Mirco, alla guida del Kodokan Fratta dopo la prematura scomparsa del padre Silvano, ha saputo creare una compagine che oggi vanta capitani come Matteo Lascialfari (secondo nella Coppa Italia 2012) e Nicola Becchetti (Campione italiano juniores in carica).Tutti i ragazzi citati hanno potuto usufruire del supporto tecnico di maestri d’eccezione come Giovinazzo, Lepre, Cattedra, una bella fetta della storia del judo italiano prestata alla nostra squadra regionale.Non posso non citare chi ha consentito all’Umbria di essere rappresentata in tornei europei, campionati mondiali ed olimpici. Mi riferisco alle Fiamme Azzurre di Perugia di Francesco Bruyere (oro nella Jigoro Kano Cup), degli olimpionici di Londra Francesco Faraldo ed Elena Moretti e di tanti altri ancora, tra i quali mi piace citare l’umbro Matteo Celesti (5° assoluto in Italia). Una collaborazione, quella con i vertici della polizia penitenziaria, il dott. Marcello Tolu ed il dott. Francesco Pennisi che proseguirà anche nel prossimo quadriennio e che permetterà una sempre maggiore crescita del judo umbro. Da ultimo - conclude Famà - non posso che dimostrare la mia soddisfazione per la rinascita del judo ternano. Ricordo con piacere i due titoli italiani di Francesco Pragliola e Massimo Mancini della Passpartout diretta dal Maestro Ferdinando Fiocchetti e da Stefano Nardone. Sugli scudi anche altre interessanti promesse come il già citato Mellone e Nicholas Colomboni della Guazzaroni del Maestro Gianluca Guazzaroni e dei tecnici Roberto Colombini e Alessandro Cervelli.Vorrei proseguire nell’elenco ma non è possibile citare tutti gli atleti delle società umbre che, fatta eccezione della squadra di Città di Castello, nel quadriennio passato hanno partecipato agli allenamenti regionali ed hanno contribuito al successo della squadra. I titoli di coda vanno però con merito a Filippo Tonzani, tanto per citarne una giovane promessa del fiorente vivaio del M° Poeta, agli atleti della storica società del M° Giampaolo Magri, a Elisa Mazzetti e Riccardo Basili, fiori all’occhiello del sodalizio di San Sisto e infine, mi sia concesso, anche ai ragazzi del Presidente Giuseppe Famà e del sottoscritto: Binucci, Battistoni, Balzana, Damiani”.